Sant’Agata Maggiore
Nonostante la paternità della fondazione sia dibattuta, l’edificio doveva essere completo almeno dal tardo V secolo (494). È probabile che esso avesse inizialmente una forte vocazione funeraria, come testimoniano i molti sarcofaghi ancora conservati nel giardino antistante la facciata, corrispondente all’originaria area del quadriportico, e le sepolture rinvenute all’interno. La chiesa è impostata su tre navate scandite da filari di venti colonne; l’abside, poligonale all’esterno, presenta cinque aperture. Come in altre chiese ravennati coeve, la decorazione interna doveva inizialmente essere molto ricca, con apparati musivi pavimentali e absidali. Vari lavori di modifica e di restauro si sono susseguiti nella chiesa, rialzata – e dunque quasi interamente rifatta – tra 1476 e 1494, e peraltro danneggiata in misura significativa dal terremoto del 1688. L’assetto attuale, piuttosto spoglio, è figlio dei restauri effettuati nei primi anni del Novecento, che hanno eliminato – con l’intento di riportare la chiesa al suo impianto ‘primitivo’ – le elaborate decorazioni di stile barocco. Al termine delle navate laterali si trovano oggi due altari, dedicati a sant’Agata (navata destra),e alla Madonna del Buon Consiglio (navata sinistra), arricchiti da pale del XVI secolo. Probabilmente al XV secolo risale il campanile circolare posto di fronte alla facciata.
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