Mercato Coperto
L’area dell’attuale piazza Andrea Costa è nota per la vocazione commerciale fin dall’antichità. Vi avrebbe infatti operato, almeno dal X secolo secondo l’attestazione del documento noto come Carta piscatoria, la Schola piscatorum, la più antica corporazione di pescatori nota in città. Durante il Medioevo e il Rinascimento la corporazione, nei documenti indicata alternativamente come Schola piscatorum e Casa Matha (da cui l’attuale edificio di fronte al Mercato coperto, che ne fu sede), mantenne notevole influenza sulle attività di pesca nell’area di Ravenna. Nel 1715 il cardinale Gozzardini fece demolire costruzioni precedenti per ricostruire la Casa Matha e le pescherie cittadine. Nel 1893-944 il complesso venne abbattuto e fu inaugurata una nuova costruzione a esedra (Esedra Vignuzzi, dal nome del costruttore) su cui era riprodotto il simbolo della Casa Matha. L’edificio, sede di una pescheria, fu abbattuto per fare spazio alla costruzione del Mercato coperto, i cui scavi di fondazione, aperti nel 1915, misero peraltro in luce i resti sottostanti (XV-XVI secolo) del ponte Marino che qui attraversava il tratto urbano del fiume Padenna. L’esigenza di concentrare un maggior numero di attività sotto l’edificio, portò rapidamente a un progetto di ampliamento che sfociò nell’effettiva realizzazione del Mercato coperto con le dimensioni odierne, inaugurato nel 1922. La struttura è organizzata in quattro grandi padiglioni e impreziosita da decorazioni a tema floreale, marmi e pietra d’Istria. Una ulteriore ristrutturazione totale con restauro è stata eseguita nei primi anni ottanta del secolo scorso su progetto degli architetti Naglia, Raffoni e Grossi. Ora è in atto un’ulteriore trasformazione che ne modificherà la destinazione da mercato alimentare al minuto a centro commerciale misto.
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