Santi Giovanni e Paolo o Chiesa degli Angeli Custodi
Situata nelle vicinanze delle antiche mura cittadine e della porta detta Posterula Zenonis (cui diede il nome), originariamente la chiesa dei SS. Giovanni e Paolo, forse risalente al VI secolo, era impostata su tre navate scandite da pilastri. La chiesa è nominata in un episodio legato a Venanzio Fortunato riportato nella Historia Langobardorum di Paolo Diacono (VIII secolo). Della struttura originale rimangono solo parte delle murature perimetrali: dopo aver subito restauri nel X secolo, la chiesa fu riscostruita nel 1758 a opera di Domenico Barbiani, che ne rovesciò l’impianto: l’abside primitiva era posta, infatti, ove oggi si trova la facciata. Peculiare il campanile medievale, forse del IX secolo, a sezione quadrangolare fino circa all’altezza della chiesa e circolare al di sopra; si tratta di uno dei campanili più antichi preservati in città. Nella sua veste barocca la chiesa presenta pianta a croce latina e una ricca decorazione a stucchi. Vi sono conservati affreschi di Cesare Pronti, eseguiti nel 1671, e dipinti di Gioacchino Muzzarelli, Pietro Ciomei, nonché dello stesso Pronti. L’edificio è anche noto come ‘chiesa dell’Angelo’, per via della festività dell’Angelo custode (ritratto in un dipinto seicentesco anonimo conservato all’interno) che vi si svolge il 2 ottobre.
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